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Il secondo colpo riguarda sempre la Scandinavia e risale al 2006 quando Grimaldi ha acquisito la maggioranza di Finnlines (oggi ne controlla quasi il 60%), quotata alla Borsa di Helsinki. Un bel gruppo Finnlines con le sue 37 navi, specializzato sia nel traffico RoRo sul Baltico e sul Mare del Nord, sia nel traffico misto che oltre ai camion e ai rimorchi ospita i passeggeri. Tanto piω che i paesi toccati dal gruppo (Germania, Belgio, Gran Bretagna, Svezia, Danimarca, Norvegia e Polonia) stanno mostrando una crescita dei commerci sensibilmente superiore alla media europea. Pochi mesi fa il gruppo partenopeo ha fatto tris, acquistando il 30% di Minoan Lines, numero uno greco dei traghetti e del trasporto merci RoRo quotato alla Borsa di Atene. Unoperazione che da una parte ha consentito a Grimaldi di diventare lazionista di riferimento della compagnia (il secondo socio ha circa il 5% del pacchetto azionario di Minoan), mentre dallaltra la societΰ italiana ha allargato la sua sfera dazione allEgeo (le linee che collegano il Pireo a Creta) e soprattutto ai traffici fra lItalia e la Grecia. Risultato: controlla il 36% dei passeggeri, il 37% delle auto e oltre il 31% dei camion fra la Grecia e i porti dellAdriatico settentrionale.
A questo punto comincia a delinearsi la foto del gruppo Grimaldi. A patto perς di aggiungere unennesima acquisizione. E cioθ Malta Motorways of the Sea, nata nel 2005 dalle ceneri della fallita compagnia di bandiera dellisola mediterranea e successivamente sviluppata dalla nuova proprietΰ attraverso collegamenti RoRo fra Malta, la Libia e numerosi porti italiani. E senza dimenticare le compagnie storiche del gruppo come Atlantica di Navigazione e Grimaldi che gestiscono buona parte delle linee fra Europa, America del Nord, Sudamerica e Africa Occidentale. Risultato: oggi Grimaldi movimenta 120 navi, di cui 85 di proprietΰ, 30 delle quali costruite negli ultimi 7 anni, servendo 120 porti in 45 paesi diversi. Ma non basta. Perchι il gruppo θ il numero uno mondiale nel settore del trasporto di mezzi pesanti con circa 1 milione 760 mila unitΰ rotabili e il primo in Europa per le auto con 2,8 milioni di vetture nuove o usate trasportate, Senza dimenticare i passeggeri che sono oltre 2,3 milioni.
Tutte queste cifre ci aiutano a capire il futuro del gruppo. A cominciare dalle risorse impiegate (circa 2,5 miliardi di euro) per lacquisto di altre 35 navi nel corso dei prossimi anni: uno sforzo reso possibile da un ebitda annuo compreso fra 400 e 500 milioni di euro. Oggi, dunque, le linee gestite dalla famiglia Grimaldi costituiscono una fitta ragnatela che copre lintero Mediterraneo, il Baltico, il Mare del Nord, oltre alle due sponde dellAtlantico anche grazie a un nodo importante in Africa Occidentale, soprattutto in Nigeria. Perς non basta. Perchι le navi, sono solo un anello, per quanto importante, di un progetto logistico che i Grimaldi stanno portando avanti da parecchi anni. Lobiettivo: garantire ai propri clienti tutti servizi necessari (stoccaggio, preconsegna delle vetture, etc) in ogni porto toccato. Ecco, dunque, perchι sono stati creati terminal portuali in Nord Europa, nel Mediterraneo e nellAfrica Occidentale per una superficie totale di oltre 5 milioni di metri quadrati.
Negli ultimi anni il Gruppo Grimaldi ha investito anche nello sviluppo delle Autostrade del Mare creando una rete molto densa di collegamenti. Il concetto θ molto semplice: θ meglio caricare il camion (ed anche la vettura) sulla nave piuttosto che sobbarcarsi lunghi viaggi intasando le autostrade e danneggiando lambiente con le emissioni di Co2. Oggi le Autostrade del Mare dei Grimaldi collegano regolarmente lItalia (Catania, Civitavecchia, Genova, Livorno, Salerno, Palermo) alla Spagna (Barcellona, Valencia), alla Francia (Tolone) tramite Grimaldi & Louis Dreyfus Lines, a Malta, alla Tunisia e alla Libia (Tripoli e Misurata) per il trasporto di autotreni, autovetture e passeggeri. Ma presto il network potrebbe allargarsi ancora di piω. Ad esempio incoraggiando gli autotrasportatori della penisola balcanica a scegliere Patrasso o Igoumenitsa per sbarcare ad Ancona e di qui puntare su Civitavecchia per arrivare in Spagna.
E pensare che tutto θ iniziato nel dopoguerra quando i fratelli Guido, Mario, Aldo e Ugo Grimaldi cominciarono le loro attivitΰ nel settore del trasporto merci con le navi Liberty, i cargo acquistati dalla flotta americana in disarmo. Per quasi mezzo secolo i Grimaldi svilupparono il loro business accompagnando lo sviluppo del Paese dagli anni della ricostruzione a quelli del boom. Un percorso che si focalizzς sia sul trasporto merci sia sulle linee passeggeri per il Sudamerica, quando i nostri emigranti puntavano sui porti di Argentina, Brasile e Venezuela. In seguito lo sviluppo si concentrς sui traffici RoRo e sui traghetti nel Mediterraneo. A metΰ degli anni 90 i fratelli Guido, Mario e Aldo Grimaldi decisero di dividere la compagnia in due parti: Grimaldi Genova, controllata e guidata da Mario e Aldo, e Grimaldi Napoli controllata e tuttora presieduta da Guido, (il padre di Gianluca e Emanuele Grimaldi) e corrispondente allattuale Gruppo Grimaldi. Quanto al ramo genovese di Aldo Grimaldi oggi detiene una quota di minoranza di Grandi Navi Veloci.
Tratto da Affari & Finanza del 14/04/2008
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