Marco Travaglio premiato alla LIUC
E’ andato a Marco Travaglio il premio speciale nell’ambito della 13a edizione del Premio internazionale giuridico-scientifico “G. Falcone-P. Borsellino” svoltasi lunedì 12 novembre nell’aula Bussolati della Liuc di Castellanza con l’alto patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”. Al noto giornalista e scrittore, classe 1964, grande conoscitore della cronaca giudiziaria e della politica, collaboratore di Repubblica, L’Espresso, Micromega, Unità, L’Espresso, ecc. e anche quest’anno in tv al fianco di Michele Santoro nella trasmissione Rai “Anno Zero”, è stato conferito il riconoscimento speciale per il suo impegno a favore della cultura della legalità, per il suo giornalismo d’inchiesta capace di offrire uno spaccato della nostra politica. Nel suo intervento, che vi proponiamo qui sotto nei video, Travaglio ha toccato diversi temi. Come sempre, interessantissimi: il lavoro dei giudici, la legge Mastella sull’informazione (la “legge bavaglio” come è stata definita), la responsabilità politica dei soggetti politici processati e il ricordo del lavoro di Falcone e Borsellino.
Il Premio internazionale, consegnato alla presenza di volti conosciuti (tra i quali il noto avvocato di Forza Italia Carlo Taormina), è andato al volume “Criminologia e investigazione” di Francesco Sidoti, un’analisi storica e scientifica dall’alto valore divulgativo anche per i neofiti. Selezionate anche le opere “Le nuove forme di contrasto al terrorismo” di Andrea Dalia, “Eurojust e l’ordinamento italiano” di Elena Zanetti e “Violenza in famiglia” di Francesca Maria Zanasi. Borsa di studio per la tesi di laurea “Concorso eventuale nell’associazione mafiosa” di Marianna Martorana. Ognuno dei lavori è stato introdotto dalle parole di Raffaele Della Valle, membro relatore della commissione giudicatrice. Carlo Taormina ha ricoperto il compito di presidente della commissione giudicatrice delle tesi di laurea. L’evento è stato l’occasione per fare il punto sulla lotta alla mafia per la quale serve una rete più ampia in quanto quella che si ha di fronte è oramai un’organizzazione criminale internazionale. “Serve – ha detto Alfredo Bassioni, direttore dell’Istituto giuridico di ricerca comparata - unire le forse per e fare sinergia con le istituzioni e diritto penale per dare risposte comuni, la creazione di uno spazio giuridico europeo in quanto le mafie sono diventate oggi organismi transnazionali e tutti gli stati dell’Unione Europea devono possedere strumenti in rete per migliorare la comunicazione e permettere il miglioramento tecnologico. Inoltre, chiediamo il nuovo portale europeo della giustizia”. Presente anche Mario Zanchetti, presidente della facoltà di Giurisprudenza della Liuc: “Falcone e Borsellino – ha dichiarato – ricordano che la criminalità si combatte in tribunale con provvedimenti applicati ogni giorno. Da quest’anno, premio anche alla formazione così da portare avanti anche la bandiera dell’educazione alla legalità come quanto portato avanti dagli stessi Falcone e Borsellino”. Ed il rettore della Liuc Andrea Taroni: “Falcone diceva che gli uomini passano ma le idee restano sulle gambe di altri uomini e noi, con questi premi, andiamo a vedere chi sono questi uomini”. Atteso, poi, l’intervento di Carlo Taormina che, dopo aver ricordato la sua conoscenza personale dei 2 giudici scomparsi, ha ricordato come Falcone e Borsellino già avevano parlato dei Lo Piccolo, boss arrestato nei giorni scorsi: “Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia – ha aggiunto Taormina – ha detto che la mafia non è mai stata così forte e che gli strumenti per realizzare il programma mafioso sono arrivati a livelli superiori a quelli che vi erano prima, come ad esempio le infiltrazioni nella vita politica e istituzionale. Ricordiamo che, fino al 1982, non esisteva il reato di mafia: e se da allora non sono emersi nomi nuovi di appartenenti alla mafia questo significa che la nostra strategia ha fallito. Reputo importante produrre l’intervento giudiziario ma anche quello sociale. E ricordiamo che la Direzione nazionale antimafia non ha potere investigativo e che il nostro territorio nazionale è sguarnito dello stato di giustizia”.
Alessandro Luè
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E’ andato a Marco Travaglio il premio speciale nell’ambito della 13a edizione del Premio internazionale giuridico-scientifico “G. Falcone-P. Borsellino” svoltasi lunedì 12 novembre nell’aula Bussolati della Liuc di Castellanza con l’alto patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”. Al noto giornalista e scrittore, classe 1964, grande conoscitore della cronaca giudiziaria e della politica, collaboratore di Repubblica, L’Espresso, Micromega, Unità, L’Espresso, ecc. e anche quest’anno in tv al fianco di Michele Santoro nella trasmissione Rai “Anno Zero”, è stato conferito il riconoscimento speciale per il suo impegno a favore della cultura della legalità, per il suo giornalismo d’inchiesta capace di offrire uno spaccato della nostra politica. Nel suo intervento, che vi proponiamo qui sotto nei video, Travaglio ha toccato diversi temi. Come sempre, interessantissimi: il lavoro dei giudici, la legge Mastella sull’informazione (la “legge bavaglio” come è stata definita), la responsabilità politica dei soggetti politici processati e il ricordo del lavoro di Falcone e Borsellino.
Il Premio internazionale, consegnato alla presenza di volti conosciuti (tra i quali il noto avvocato di Forza Italia Carlo Taormina), è andato al volume “Criminologia e investigazione” di Francesco Sidoti, un’analisi storica e scientifica dall’alto valore divulgativo anche per i neofiti. Selezionate anche le opere “Le nuove forme di contrasto al terrorismo” di Andrea Dalia, “Eurojust e l’ordinamento italiano” di Elena Zanetti e “Violenza in famiglia” di Francesca Maria Zanasi. Borsa di studio per la tesi di laurea “Concorso eventuale nell’associazione mafiosa” di Marianna Martorana. Ognuno dei lavori è stato introdotto dalle parole di Raffaele Della Valle, membro relatore della commissione giudicatrice. Carlo Taormina ha ricoperto il compito di presidente della commissione giudicatrice delle tesi di laurea.
Ed il rettore della Liuc Andrea Taroni: “Falcone diceva che gli uomini passano ma le idee restano sulle gambe di altri uomini e noi, con questi premi, andiamo a vedere chi sono questi uomini”. Atteso, poi, l’intervento di Carlo Taormina che, dopo aver ricordato la sua conoscenza personale dei 2 giudici scomparsi, ha ricordato come Falcone e Borsellino già avevano parlato dei Lo Piccolo, boss arrestato nei giorni scorsi: “Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia – ha aggiunto Taormina – ha detto che la mafia non è mai stata così forte e che gli strumenti per realizzare il programma mafioso sono arrivati a livelli superiori a quelli che vi erano prima, come ad esempio le infiltrazioni nella vita politica e istituzionale. Ricordiamo che, fino al 1982, non esisteva il reato di mafia: e se da allora non sono emersi nomi nuovi di appartenenti alla mafia questo significa che la nostra strategia ha fallito. Reputo importante produrre l’intervento giudiziario ma anche quello sociale. E ricordiamo che la Direzione nazionale antimafia non ha potere investigativo e che il nostro territorio nazionale è sguarnito dello stato di giustizia”.
