Milano - Anche l'Unione Europea, oltre al Piano d'ambito e ai finanziamenti di Regione Lombardia (7 milioni investiti nell'Accordo quadro) sono i fattori che potrebbero determinare una svolta alla complessa vicenda del fiume Olona. Questo l'argomento dell'incontro svolto in protezione civile, presieduta da Luca Marsico (PdL) questa mattina a Milano, nella sede del Consiglio regionale. La situazione attuale del fiume, gli interventi urgenti definiti dallo stralcio al Piano d'ambito (approntato dal neo costituito ATO e che prevedono per l'ammodernamento dei depuratori opere per complessivi 19 milioni di euro, come dichiarato da Carla Rioli, direttore del'Ufficio ATO di Varese) e i programmi a livello europeo che ARPA Lombardia intende varare sono stati illustrati ai componenti la Commissione come le leve su cui incardinare il processo di soluzione ai problemi ambientali del territorio. Gli aspetti ambientali del problema sono stati illustrati da alcuni Sindaci (sono intervenuti i primi cittadini di Castellanza - Fabrizio Farisoglio, Gorla Minore - Giuseppe Migliarino, Marnate - Celestino Cerana, Legnano -Alberto Centinaio, Olgiate - Giorgio Volpi) che hanno ribadito l'urgenza di stabilire competenze, mansioni e finanziamenti. La Presidente di ARPA Lombardia, Elisabetta Parravicini ha poi sottolineato come il fiume Olona rappresenti il progetto pilota su cui si sta avviando la procedura per la partecipazione a un bando europeo per dotazioni di sonde per il monitoraggio ambientale automatico. Tale esigenza è stata sollevata anche da Fulvio Miscione, Presidente del Consorzio del fiume. Maria Teresa Cazzaniga, Direttore del Dipartimento ARPA di Varese ha invece sottolineato l'urgenza di progetti internazionali anche per ottenere idee sugli interventi e la riqualificazione "che richiede investimenti urgenti a fronte di una situazione ormai da decenni stabile su parametri scarso/scadente da punto di vista ecologico".















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