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TEATRO/Le "Arie" di Lella Costa al Teatro di Varese
Lunedì 14 Marzo 2011 12:23

 

lella_costaVarese - Nel lavoro teatrale di Lella Costa, la linea che segna una coerenza, un comune denominatore al suo modo di fare teatro e di stare in scena ha a che fare con la musica.

E’ per questo che nel 2010 gli Amici del Conservatorio di Milano le hanno assegnato, al fianco di Luciana Serra e Liliana Cosi, il Premio “Una vita per la musica”. Lei, attrice di prosa, ha pensato, in un primo momento, che si fossero sbagliati, ma l’assegnazione era stata, invece, ben ponderata, considerando anche  le sue significative collaborazioni con diversi musicisti, da Paolo Fresu a Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Furio Li Castri, Paolo Damiani, Danilo Rea, Antonello Salis, Bebo Ferra, per non parlare delle sue incursioni nella musica classica, con Ruggero Laganà, con Giorgio Mezzanotte, con Rosetta Cucchi.

La motivazione del premio riprendeva alcuni versi di John Ashbery: “…il modo in cui la musica scorre, emblema della vita/e come non puoi isolare una sola nota e dire/se va bene o no:devi aspettare/che sia finita”.

E’ stato il pretesto, per l’attrice, per andarsi a rileggere tutti i suoi copioni, da “Ragazze” fino ad “Adlib”, e verificare se davvero in ognuno di loro ci fosse, più o meno esplicito, più o meno consapevole, qualcosa che aveva a che fare con la musica.

Naturalmente c’era. C’era la costante presenza della musica, non solo come semplice colonna sonora, ma proprio come voce altra, come interlocutore e comprimario e complice di palcoscenico; e c’erano anche, in ogni testo, brani costruiti con una scansione metrica che li rendeva molto più simili a uno spartito che a un copione, a un assolo che a un monologo.

Piccole romanze recitate. Arie. Riproporle, oggi, per Lella Costa non vuole essere soltanto una sorta di rivisitazione antologica, ma anche e forse soprattutto un’occasione per cucire insieme momenti in apparenza lontani e diversi e magari scoprire che sì, c’è un filo che li unisce, ed è saldo, e regge al tempo e all’usura.

Mercoledì 16 marzo 2011 ore 21.00 al Teatro di Varese


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